Il ponte dentale è una protesi fissa che serve per la sostituzione un dente che è stato estratto o manca per differenti motivi.

Per ripristinare la funzione masticatoria ottimale nonché l’estetica, l’odontoiatria propone due soluzioni: ponte sorretto da denti adiacenti che fanno da pilastri oppure una corona su un impianto dentale osteointegrato che funge da radice artificiale su cui assicurare una corona protesica.

Spetta al dentista valutare il caso in esame a descrivere al paziente i vantaggi e gli svantaggi delle due procedure odontoiatriche.

Per sostituire più denti adiacenti è possibile costruire un ponte per 3, 4 o 5 denti sorretto da impianti dentali.

Cause della mancanza di un dente

  • L’elemento dentale è stato estratto poiché attaccato pesantemente dalla carie che ha determinato una pulpite non curata per tempo ed il paziente ha deciso di sostituirlo con un ponte;
  • a causa della frattura traumatica (incidente) non solo della corona ma anche della radice del dente;
  • Ascesso dentale importante;
  • Vecchiaia;
  • Parodontite grave che ha determinato l’instabilità dell’elemento dentale che il dentista ha dovuto provvedere ad estrarre;

Perché sostituire il dente mancante ?

  • Per ripristinare la corretta masticazione;
  • Impedire lo spostamento dei denti adiacenti provocando malocclusioni;
  • Ripristinare l’estetica del paziente che si sentirebbe a disagio nelle sue relazioni sociali.
  • Nel caso dell’impianto dentale, esso contribuisce a ritardare notevolmente la regressione dell’osso.

Come accennato all’inizio dell’articolo, le possibili soluzioni dono principalmente due ovvero: la costruzione di un ponte con una o più corone protesiche e sostenuto dai denti adiacenti che fungono da sostegno oppure l’impiego di impianti dentali in titanio.

Ponte su da denti naturali ridotti a moncone

In questo caso il dentista deve sincerarsi che i denti adiacenti a quello che deve essere estratto o manca da tempo, siano adatti a svolgere la loro mansione. In altre parole, se i denti adiacenti sono sani è necessario “solo” ridurli a monconi per poi ricoprirli con capsule mentre se non lo sono, devo prima essere curati ed in quest’ultimo specifico caso è molto più conveniente adottare il ponte dentale rispetto all’impianto poiché, comunque, i denti vicini devono essere curati e ricoperti.

Preparazione dei denti pilastro

Per la preparazione dei denti che fungeranno da appoggio per il ponte, il dentista utilizza il trapano per limare parte dello smalto dentale degli elementi dentali naturali per creare lo spazio per la capsula.

Si procede quindi alla prese delle impronte che saranno inviate al laboratorio odontotecnico per la realizzazione del restauro protesico.

Durante questa fase, l’odontoiatra ed il paziente di comune accordo decidono il colore ed il materiale da utilizzare (metallo ceramica, zirconio-ceramica oppure ceramica integrale) che influenzerà notevolmente il costo del ponte.

Nell’attesa del lavoro definitivo, il paziente attenderà il tempo necessario utilizzando una protesi provvisoria in resina assicurata ai monconi nella medesima seduta.

Alloggiamento del ponte dentale

Una volta pronto, il nuovo ponte definitivo è ancorato ai denti monconizzati con del cemento odontoiatrico e prima che il paziente lasci lo studio, il dentista si deve assicurare circa la perfetta occlusione ed eventualmente apportare qualche piccola modifica affinché il paziente lo senta parte integrante della propria arcata.

Corona singola su impianto

Metodo tradizionale

Prima di cominciare i lavori, il dentista deve sottoporre il paziente ad esami radiografici quali l’ortopantomografia per controllare la qualità e la quantità di osso mascellare a disposizione.

La procedura di implantologia tradizionale inizia con la somministrazione dell’anestesia locale e prosegue con l’incisione della gengiva per esporre l’osso al cavo orale affinché il dentista possa vedere dove inserire l’impianto che sorreggerà la corona protesica.

Dopo l’implantazione e la cucitura del lembo aperto nella gengiva, si passa alla presa delle impronte dentali per la costruzione del modello in gesso su cui sarà progetta la protesi.

Il paziente lascia lo studio con un provvisorio per poi farvi ritorno per ricevere la corona definitiva.

Metodo computerizzato

Nell’implantologia moderna si utilizza la TC tridimensionale DENTALSCAN per acquisire un’immagine 3D dei mascellari per stabilire con estrema precisione dove e come inserire l’impianto dentale. Questa metodica prende il nome di implantologia computer guida.

Utilizzando le nuove metodologie, non è più necessario incidere la gengiva bensì si forano i tessuti molli e l’osso con speciali frese e si posiziona l’impianto dentale (implantologia transmucosa).

Se l’odontoiatra utilizza la implantologia a carico immediato, il paziente potrà tornare a casa con la capsula definitiva già perfettamente funzionante mentre con la tecnica a carico differito questi dovrà attendere il classico periodo di osteointegrazione affinché la protesi definitiva possa esse alloggiata.

Ponte o impianto ?

A questo punto dell’articolo il lettore potrebbe essere un po’ confuso per la quantità di informazioni lette sul ponte dentale quindi abbiamo pensato di riassumere brevemente quanto descritto in precedenza.

  • Il ponte dentale si dimostra una valida scelta se i denti adiacenti che devono fare da appoggio sono sani ed affidabili altrimenti l’intera struttura ne sarebbe compromessa fin dall’inizio;
  • Nel caso in cui gli elementi dentali di ancoraggio non siano in grado di svolgere l’ulteriore lavoro cui sono chiamati, è necessario prepararli a dovere oppure optare per l’impianto;
  • Il ponte dentale non necessita di un vero e proprio intervento chirurgico per la sua applicazione mentre l’impianto si;
  • Se a destra ed a sinistra della zona ove il dente naturale è stato estratto, i denti sono sani è un “peccato” indebolirne lo smalto con il processo di monconizzazione poiché, così facendo, aumentano le probabilità che questi possano essere attaccati dai batteri causa di carie ed infezioni;
  • Nella casistica implantologica, un ponte dentale dura meno rispetto all’impianto;
  • Se i denti adiacenti necessitano anch’essi di essere incapsulati allora l’opzione implantologica è sconsigliata;
  • Qualora l’osso mascellare ricevente non sia idoneo all’implantazione a causa della scarsità dell’osso stesso, il ponte risulta la scelta obbligata a meno che il paziente decida di sottoporsi preventivamente ad innesto di osso oppure al rialzo del seno mascellare;
  • Il ponte dentale necessita di una maggiore igiene orale domiciliare rispetto all’impianto poiché la mancanza dell’elemento dentale nel suo alveolo naturale concede spazi maggiori alla placca batterica ed a lungo andare, anche i denti adiacenti ne risentirebbero.

Quanto costa un ponte dentale ?

Per rispondere in maniera utile a questa domanda è necessario anticipare che il prezzo che il paziente paga al dentista è comprensivo di manodopera, anestesia, materiale odontoiatrico, esami radiologici etc.

Se desideriamo focalizzare la nostra attenzione solo ed esclusivamente sul costo del ponte dentale dobbiamo necessariamente presentare diversi prezzi, tanti quanti sono i materiali scelti.

Una corona in metallo ceramica costa, mediamente, € 250,00 e per costruire un ponte ce ne vogliono almeno 3 (una per il dente mancante e le altre per i denti adiacenti, rispettivamente, uno a destra e l’altro a sinistra) quindi siamo su un costo che si aggira intorno ai 750,00 solo di materiali.

Alla somma indicata va aggiunto il prezzo per l’estrazione e quello della preparazione dei denti d’appoggio nonché la protesi provvisoria in resina (€50,00 circa).

A volere stare stretti, il prezzo minimo per un ponte dentale di 3 elementi è di circa € 1200,00

Che può aumentare di molto se si scelgono materiali particolarmente costosi quali la pura ceramica oppure ceramica e zirconio.

Conclusioni

La scelta tra ponte o impianto non è facile, devono essere valutati attentamente molti parametri nonché le aspettative del paziente non ultimo, il costo del ponte rispetto all’alternativa.

Di admin