Le tasche gengivali sono il risultato dell’aumento di profondità del solco gengivale, sono vere e proprie tasche che corrono tra il dente e la gengiva ad esso non più adesa.

In condizioni di salute, il solco gengivale ha una profondità di circa 3 mm ed in questa sede tende a depositarsi la placca batterica i cui batteri producono l’infiammazione gengivale, gengivite, da cui il distacco delle gengive dal dente (un distacco minimo ma estremamente pericoloso), l’infiltrazione di più placca e tartaro, la progressione della gengivite che diventa parodontite e la formazione delle tasche gengivali.

Formazione

Le tasche gengivali sono prodotte dai batteri della placca che si deposita all’interno del solco gengivale e qui inizia la sua azione infiammatoria e distruttiva.

L’igiene orale domiciliare è fondamentale per rimuovere i frammenti di cibo rimasti incastrati tra i denti dopo aver consumato un pasto, se ciò non viene fatto, i batteri si nutrono di tali micro frammenti e nel farlo producono tossine ed acidi che sono pericolosi per due motivi: il primo poiché corrodono lo smalto del dente dando inizio alla formazione della carie; il secondo poiché infiammano i tessuti molli che circondano i denti causando il recessione gengivale.

Ma le tasche gengivali allora quando si formano ?

La condizione fino a qui descritta è già grave ma, comunque, reversibile. Se, però, i batteri non vengono rimossi e sono lasciati liberi di continuare la loro azione distruttrice, essi scavano, per così dire, creando tasche gengivali sempre più profonde fino ad arrivare ad intaccare l’osso alveolare.

Con un po’ di fantasia, possiamo dire che le tasche gengivali servono alla parodontite come mezzo per arrivare ad intaccare tutti i componenti del parodonto che ricordiamo sono: la gengiva, il legamento parodontale e l’osso alveolare sede del dente.

Sintomi delle tasche gengivali

I sintomi provocati dalle tasche gengivali non sono tali da preoccupare chi ne soffre, si dice che la parodontite è una patologia subdola poiché silente ma altamente lesiva.

Generalmente i sintomi accusati sono sovrapponibili a quelli della gengivite: arrossamento ed inspessimento delle gengive, perdita di tono dei tessuti molli e sanguinamento che in un primo momento può essere determinato dallo spazzolamento dei denti ma, con il progredire della malattia parodontale, non è raro assistere a sanguinamento spontaneo delle gengive.

In caso di profonde tasche gengivali che hanno permesso ai batteri di colonizzare anche l’osso alveolare provocandone il lento ma inesorabile riassorbimento, il sintomo più evidente è l’estrema mobilità del dente fino al punto in cui, sotto la pressione dei carichi masticatori, il dente stesso cede e cade.

Il materiale purulento e necrotico all’interno delle tasche gengivali provoca un altro sintomo che non reca dolore ma è fortemente temuto soprattutto poiché limita le relazioni sociali, stiamo parlando dell’alito cattivo od alitosi.

Diagnosi

Diagnosticare la presenza di tasche gengivali è assai facile, l’igienista dentale, durante la seduta di detartrasi, si accorge immediatamente della loro presenza e rimanda il paziente ad una più approfondita visita parodontale in cui è il dentista o, meglio ancora, il dentista specializzato in parodontologia, a determinare le caratteristiche delle tasche gengivali, la loro posizione e profondità (attraverso il sondaggio gengivale) ed a compilare la cartella parodontale per poi prospettare al paziente la terapia più idonea per il caso in esame.

Cure per le tasche gengivali

La procedura per curare le tasche parodontali inizia sempre con la pulizia professionale dei denti eseguita in studio dal dentista oppure da un’igienista dentale.

Una volta eliminato il tartaro sopragengivale dalla superficie dei denti e dai primi 3 millimetri sotto il margine gengivale, si procede con la sonda millimetrata per quantificare il danno provocato dalla parodontite.

Quando il medico ha il quadro preciso della situazione in cui versa la bocca del paziente, può determinare la terapia da effettuare.

Tasche poco profonde

Se le tasche parodontali non sono estremamente profonde e l’accesso ad esse è relativamente semplice, allora si procede con la levigatura radicolare ovvero il parodontologo elimina le cause dell’infezione utilizzando strumenti manuali (scalers) ed a ultrasuoni (ablatore). In molti casi non è nemmeno necessaria l’anestesia locale.

Tasche profonde e difficilmente accessibili

Al contrario, quando le tasche parodontali sono molto profonde e/o l’accesso a tutta la zona da bonificare è fortemente limitata, si opta per la levigatura radicolare a cielo aperto ovvero utilizzando il bisturi per creare un lembo e scoprire il sito operatorio per renderlo visibile ed accessibile. Si tratta di un intervento di microchirurgia che prevede sedazione e punti di sutura.

E’ fondamentale ripulire ogni più piccolo anfratto della tasca gengivale poiché lasciare anche solo pochi batteri, significa andare in contro ad una sicura recidiva.

Prevenzione

Prevenire la formazione delle tasche gengivale equivale a mantenere una corretta igiene orale domiciliare quindi,  spazzolare i denti nel modo corretto (anche con lo spazzolino elettrico) e ad utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno.

Per completare l’azione preventiva, ci sono le visite di igiene orale professionale a cui sottoporsi, di norma, ogni 6 mesi o almeno una volta all’anno.

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